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Poste, ancora un aumento: più 10% per le raccomandate

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Messaggio Da Admin Dom Dic 06 2015, 16:09

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Se gli analisti esprimono una valutazione abbastanza positiva sullo sbarco in Borsa di Poste Italiane, gli habitué degli sportelli storcono ancora il naso. Facile intuire le ragioni: il solito ritocchino alle tariffe di diversi servizi postali. Da martedì scorso spedire una raccomandata costa di più. L’avviso si è materializzato sul portale della società amministrata da Francesco Caio qualche giorno fa. Comunicato stringato ma efficace: «A partire dal 1° dicembre 2015, nel rispetto dei limiti e delle prescrizioni disposte dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, varieranno le condizioni economiche di alcuni servizi universali di corrispondenza».
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L’aumento riguarda le raccomandate e non ce n’è per nessuno perché il rincaro vale per tutti gli scaglioni di peso. Anche se un occhio di riguardo è stato posato sugli invii fino a 20 grammi che sono passati dai 4 euro di novembre agli attuali 4,50 euro (oltre il 10 per cento in più). L’incremento sarà applicato anche alle comunicazioni connesse alle notifiche di atti giudiziari. Non si salva neanche chi comunica con l’estero perché sono state riviste pure le tariffe per le raccomandate internazionali in tutti gli scaglioni di peso. Un esempio? Per la zona 1 (Europa e bacino del Mediterraneo) gli invii fino a 20 grammi sono passati da 5,30 a 5,95 euro. E chi supera il chilogrammo di peso del plico da spedire, può arrivare a sborsare oltre 30 euro.
POSTA ORDINARIA
Eppure l’ennesimo rialzo delle tariffe alle Poste era entrato in vigore solo due mesi, dal 1° ottobre quando Poste Italiane aveva introdotto nuovi servizi e alzato il prezzo per la spedizione ordinaria e quella prioritaria. In quel caso le associazioni dei consumatori si erano compattate e avevano consegnato il loro punto di vista ad un comunicato: «Si tratta di aumenti all’apparenza irrisori, ma che appaiono assolutamente ingiustificati se si considera che nell’ultimo anno si sono registrati incrementi del 30 per cento delle tariffe e se, in ogni caso, vengono rapportati alla qualità del servizio offerto dall’azienda», si legge in una nota di Adusbef e Federconsumatori.
Scendendo nel dettaglio l’invio di una lettera era passato da 80 a 95 centesimi (fino ai 20 grammi) per salire a 2.55 euro nella forbice tra 20 e 50 grammi, a 2.85 euro in quella tra 50 e 100 grammi fino ai 3.50 euro dei 250 grammi. Mentre per la posta prioritaria il nuovo documento prevedeva tariffe a partire da 2,80 euro. A fronte di questa lista di rincari Poste aveva introdotto anche nuovi servizi (Posta4/Posta4pro e Posta1/Posta1pro per l’Italia e Postapriority Internazionale per l’estero) ma aveva anche deciso che, per alcune località, la consegna degli invii e la vuotatura delle cassette sarebbero state effettuate a giorni alterni su base bi-settimanale.







SERVIZI FINANZIARI
In estate il ritocco dei prezzi era toccato ai bollettini postali, uno degli strumenti di pagamento fra i più diffusi in tutta Italia. Il rincaro d’agosto valeva 20 centesimi, aveva portato il servizio da 1,30 a 1,50 euro (circa il 15 per cento in più) ed era arrivato a pochi mesi di distanza dal piano lacrime e sangue col quale si intende chiudere o ridurre centinaia di sportelli in tutta Italia. Un piano largamente impugnato da numerosi Comuni, molti anche in Toscana, e che adesso attende i verdetti definitivi del Tar.
Inoltre, erano stati rivisti i prezzi sulle commissioni per i Rav e F35 allo sportello (arrivati a 1,63 euro) e il costo per pagare le multe (1,99 euro). Dal provvedimento erano rimaste escluse le commissioni per i bollettini saldati online, per quelli a carico degli over 70 e i possessori di social card. Alla prevedibile levata di scudi Poste si era giustificata spiegando che i prezzi dei bollettini erano fermi al 2012.
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